Teramo Nostra guida l'indignazione per la chiusura della sala di via Palma

TERAMO – E’ polemica sulla decisione del comune di Teramo dichiudere la sala espositiva di via Nicola Palma per fare spazio all’Ufficio relazioni con il pubblico, che arriva dai locali di piazza Orsini, nell’ambito di una rivistazione delle spese degli affitti comunali. L’Associazione Teramo Nostra ha deciso di prendere l’niziativa, con l’idea di un documento da far sottoscrivere ad associazioni e artisti teramani. Una sorta di ‘cartello’ della cultura, per difendere la necessità di aver uno spazio, contro un provvedimento che mortifica le iniziative culturali, dicono Chiarini e Melarangelo. «Avevamo avuto un incontro con il sindaco – ha spiegato il presidente Chiarini – dandogli altre soluzioni possibili per lo spostamento dell’Urp. Non si può chiudere uno spazio così: abbiamo il liceo Montauti con tanti ragazzi pittori che da oggi in poi non avranno più alcuna possibilità di esporre e poi ci lamentiamo che occupano spazi espositivi». Teramo Nostra aveva suggerito, dicono i suoi esponenti, destinazioni quali i locali della ex Bassa Macelleria, di recente ristrutturati, sempre in via Nicola Palma, o altri in piazza Verdi, sempre di proprietà del Comune, vedi Liceo musicale o mercato coperto, ma anche palazzo Urbani in vico del Pensiero. «Non è un bell’atto quello che si sta facendo – ha aggiunto Sandsro Melarangelo -. Stanno chiudendo tutte le attività commerciali in centro storico, chiudiamo pure quella lì? Ci si dirà: c’è il musero, c’è il museo archeologico, c’è l’Arca. Benissimo. Sono gestiti bene, però a gestirli ci sono delle persone, qualificate, che hanno criteri soggettivi per decidere chi invitare per esporre e diventa di fatto, un criterio selettivo. Di fatto. E dunque – torna a ripetere Melarangelo – i ragazzi che non hanno curriculum e possono averlo solo se operano, se fanno attività, come faranno a esporre in questi tempi sacri della cultura e dell’arte teramana?».